mercoledì 9 ottobre 2013

Una prece (al Teatro Comunale)


Al Teatro Comunale hanno regalato a noi abbonati la rappresentazione del balletto "Giselle, ou les Willis", rielaborazione del coreografo Giorgio Mancini del balletto “Giselle” di Adolphe-Charles Adam. Una rielaborazione che prevede all’inizio una sala prova, dove avviene un casto incontro di tipo omosessuale fra due ballerini, e poi, via via che il balletto Giselle prende forma, Giselle impazzisce, e poi muore, perché un tizio le ha fatto vedere sull’iPad la foto dei due ballerini appassionatamente abbracciati, foto che appare in grande sul velario di boccascena, affinché anche noi spettatori possiamo goderne. Nel secondo atto le Willi sono indifferentemente uomini e donne avvolti in veli dalla testa ai piedi. Il principe danza con l’ombra di Giselle in modo svogliato e indifferente, forse perché non si sente gran che attratto dalla fanciulla. Questo è ciò che ho creduto di capire. Povero Teatro. Una prece (a parte il doveroso apprezzamento per Letizia Giuliani, Giselle, e la gradita sorpresa di un buon giovane direttore, Giuseppe La Malfa).

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