Ricordo di un "Non ti pago"
Oggi pomeriggio su Rai5 hanno trasmesso “Non ti pago” di Eduardo De Filippo. Questa commedia è legata al mio ricordo di quando la vidi dal loggione della Pergola con i miei genitori. La commedia è del 1940 ed io l’ho vista certamente nel 1941. Infatti si trattava della prima versione, che fu poi seguita da una seconda che è quella che hanno trasmesso, registrata alla Rai nel 1964. Nella seconda versione il personaggio di Mario Bertolini è banalizzato, avendo Eduardo tolta la parte al fratello Peppino. Mi ricordo di quando Peppino/Bertolini introduceva nel suo appartamento gli ospiti invitandoli a sedersi nelle sue “seggioline dorate”. Un vero peccato il cambiamento, dovuto alla separazione fra i due fratelli per la nota tensione familiare. Da una nota trovata su Internet riporto quanto segue:
Oggi pomeriggio su Rai5 hanno trasmesso “Non ti pago” di Eduardo De Filippo. Questa commedia è legata al mio ricordo di quando la vidi dal loggione della Pergola con i miei genitori. La commedia è del 1940 ed io l’ho vista certamente nel 1941. Infatti si trattava della prima versione, che fu poi seguita da una seconda che è quella che hanno trasmesso, registrata alla Rai nel 1964. Nella seconda versione il personaggio di Mario Bertolini è banalizzato, avendo Eduardo tolta la parte al fratello Peppino. Mi ricordo di quando Peppino/Bertolini introduceva nel suo appartamento gli ospiti invitandoli a sedersi nelle sue “seggioline dorate”. Un vero peccato il cambiamento, dovuto alla separazione fra i due fratelli per la nota tensione familiare. Da una nota trovata su Internet riporto quanto segue:
Se a Ferdinando (Eduardo) era
riservato uno spazio maggiore nel primo e nel secondo atto, Bertolini (Peppino) dominava
il terzo, che era ambientato nell’appartamento di quest’ultimo, arredato con un
gusto così caratteristico che Flaiano lo definì un vero e proprio «ritratto scenografico»
del personaggio.
Ciò conferma
in modo inequivoco il mio ricordo. La seconda versione è successiva al film del
1942, diretto da Anton Giulio Bragaglia, che appunto variava il terzo atto
della commedia. La cattiveria di Eduardo nei confronti di Peppino è imperdonabile
e questa variante la documenta.
Peppino, tu
resti il migliore, basterebbero i tuoi ruoli di spalla a Totò. Eduardo, grande
attore e commediografo, pecca tuttavia di saccenteria ideologica e di una
incomprimibile antipatia di fondo, l’opposto della genuinità e simpatia del
fratello minore.
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